mercoledì 31 dicembre 2008

LA CONFRATERNITA DELLA SANTISSIMA TRINITA’


Se oggi possiamo ammirare una Chiesa in perfetto stile barocco lo si deve, senza ombra di dubbio, alla congrega della Santissima Trinità. Le altre chiese di Popoli, nell'arco dei secoli, sono state tutte modificate e rimaneggiate, quasi sempre in peggio, solo la Trinità è rimasta com’era, perché sganciata dalle decisioni del clero. Adesso a Popoli, solo due edifici conservano unità e armonia, proprio come vennero concepiti: la Taverna Ducale e la Chiesa della Trinità. Anche per questo bisogna essere riconoscenti alla congrega.
Le origini della Confraternita risalgono al 1500. La confraternita fu affiliata alla Primaria di Roma in data 29 – 6 – 1603. Gli statuti e le regole furono approvate da Ferdinando IV il 30 – 6 – 1761. Così nel decreto Reale. In un altro documento, invece, è specificata l’aggregazione all’arciconfraternita romana il 19 – 9 – 1575, rinnovata il 29 – 3 – 1607, a norma della bolla di Paolo V dell’ottobre 1606.

giovedì 22 maggio 2008

CORSO DI ORIENTAMENTO AL LAVORO E ALLA COOPERAZIONE DI I° LIVELLO


Nella foto Mons. Angelo Spina insieme a don Panfilo Vecchiarelli, rispettivamente, Vescovo di Sulmona-Valva e parroco di Popoli
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SULMONA - SABATO 31 MAGGIO e DOMENICA 1 GIUGNO 2008, presso il nuovo CENTRO PASTORALE della Diocesi, si svolgerá un corso di orientamento al lavoro e alla cooperazione organizzato dall'Ufficio Diocesano per la Pastorale Sociale e del Lavoro nell'ambito del Progetto Policoro. Il corso si rivolge a giovani disoccupati, inoccupati, lavoratori precari – afferma Cristian Iannarelli animatore di comunità del Progetto - e si articolerà in due giornate: la prima vedrà la partecipazione dell'Avvocato Luigi Fantini della Gioventù Operaia Cristiana, che analizzerà la condizione giovanile e lavorativa odierna prospettando la metodologia della revisione di vita come mezzo per confrontarsi e vivere il Vangelo del Lavoro. Nella seconda giornata, il Dott. Liberato Canadà del Cenasca-Cisl si concentrerà sul mercato del lavoro e sulle tecniche di ricerca attiva del lavoro quali il curriculum vitae, la lettera di presentazione e il colloquio. Porteranno i saluti S.E. Mons. Angelo Spina Vescovo di Sulmona-Valva ed il Direttore Diocesano per la Pastorale del Lavoro Don panfilo Vecchiarelli.

PROGRAMMA
Sabato 31 maggio: Giovani, lavoro e Consumi

MATTINA
Ore 9.00 Arrivo e sistemazione dei partecipanti
Ore 9.10 Saluti di S.E. Mons. Angelo Spina Vescovo di Sulmona-Valva
Saluti di Don Panfilo Vecchiarelli Direttore Diocesano per la PSL

Ore 9.25 Breve momento di preghiera
Ore 9.30 Presentazione e conoscenza dei partecipanti: scambio su esperienze per un'analisi sulla condizione giovanile e del mondo del lavoro.
Proiezione del dvd “Testimonianze dei giovani lavoratori” .
Avv. Luigi Fantini (Gioventù Operaia Cristiana)

Ore 10.45 Pausa

Ore 11.00 Giovani, lavoro e consumi.
Il ruolo del responsabile “adulto”.
Avv. Luigi Fantini (Gioc)

Ore 12.30 Questionario Gioc
Ore 13.00 Pranzo

POMERIGGIO
Ore 14.30 Un esempio di metodo di lavoro di gruppo: La “Revisione di Vita”
Avv. Luigi Fantini (Gioc)

Ore 15.30 “La Revisione di Vita”
Ore 17.30 Chiusura dei lavori e saluti
Domenica 1 giugno: Il mercato del Lavoro



MATTINA
Ore 9.30 Arrivo e sistemazione dei partecipanti
Ore 10.00 Saluti del Direttore della Caritas Diocesana
Ore 10.30 Santa Messa
Ore 11.30 Il mercato del lavoro e i contratti di lavoro.Tecniche di ricerca attiva del lavoro: il Curriculum vitae, la lettera di presentazione e il colloquio di lavoro.
Dott. Liberato Canadà (Cenasca-Cisl)

Ore 13.30 “Vieni e vedi”: dvd sul Progetto Policoro
Ore 14.00 Pranzo






lunedì 19 maggio 2008

SI E’ CONCLUSA LA DUE GIORNI IN ONORE DELLA SS. TRINITA’




Popoli - Si è conclusa ieri, nel meraviglioso scenario naturale del paese, la due giorni di festa in onore della Santissima Trinità. Dopo la Messa solenne celebrata da monsignor Angelo Spina (nella foto in alto), per le vie cittadine si è svolta la processione in onore della Santissima Trinità che ha visto la partecipazione di molte confraternite provenienti da diversi paesi della regione, nonché del Sindaco e delle autorità civili e militari. Immancabili, tra ali di folla, le batterie di fuochi e la tradizionale ‘corsa’ della statua lungo un’insidiosa rampa di scalini per rientrare nella chiesa dove, da secoli, è gelosamente custodita dall’arciconfraternita omonima che, con devozione e lodevole impegno, ha interamente organizzato i festeggiamenti. “La famiglia è dimensione essenziale della speranza perché è il luogo nel quale si manifesta la potenza e la tenerezza di Dio. Ma non solo. È la realtà che Dio stesso ha scelto fin dal principio per incarnare il suo amore nel mondo. Nella storia di ogni famiglia, anche in quelle segnate dalla sofferenza, ci sono i germi della speranza di Dio”. Così monsignor Spina durante l’omelia della messa ha spiegato che “il mistero della Santissima Trinità è il mistero centrale della fede e della vita cristiana. E' il mistero di Dio in se stesso. E' quindi la sorgente di tutti gli altri misteri della fede; è la luce che li illumina. E' l'insegnamento - ha detto - più fondamentale ed essenziale nella gerarchia delle verità di fede. Tutta la storia della salvezza – ha concluso Spina - è la storia del rivelarsi del Dio vero e unico : Padre , Figlio e Spirito Santo , il quale libera, riconcilia e unisce a sé coloro che sono separati dal peccato”. Sempre nella tarda serata di ieri, chiusura dei festeggiamenti con bande, lotteria e fuochi pirotecnici.




Sandro Mori


COMUNICATO STAMPA COMITATO FESTEGGIAMENTI



Popoli - Il comitato festeggiamenti “Arciconfraternita SS. Trinità di Popoli” comunica i numeri vincenti della lotteria svoltasi domenica 18 maggio 2008:
1° premio – Televisore Lcd 15” attribuito al n° 09697
2° premio – Stereo compatto attribuito al n° 01099
3° premio – Cellulare UMTS attribuito al n° 03774



Il Direttivo

domenica 18 maggio 2008

RIFLETTORI SU...


LA CHIESA DELLA SANTISSIMA TRINITA’

Architettura - E’ di un sobrio barocco, al sommo di una maestosa gradinata. Il portale con archivolto semicircolare, le porte laterali con lesene triangolari, le finestre civettuole con nicchie a chiocciola ricche ed eleganti, la cimasa centrale a triangolo ( sono i richiami architettonici alla SS.ma Trinità), le quattro anfore di pietra ripropongono un quadro d’insieme simpatico ed armonioso. La facciata presenta quattro grandi paraste dell’ordine gigante: le due centrali poggiano su alti zoccoli e sorreggono un timpano triangolare. Sopra la trabeazione sono posti quattro candelabri (o anfore) di pietra. Tra le due paraste centrali che hanno un capitello di ordine dorico con echìno (parte inferiore del capitello dorico) è il portale principale con archivio semicircolare che richiama la forma e la dimensione della finestra centrale.
Storia (in breve) – La Chiesa risale al 1500, quando fu istituita la congrega laicale della Confraternita della SS.ma Trinità. Da tutti gli storici, per la testimonianza delle iscrizioni “ ex reliquiis vetusti templi” ( dai resti dell’antico tempio) “ a fundamentis a. 1716 diritum” ( distrutto dalle fondamenta il 1716), la Chiesa viene fatta risalire appunto al 1500, insieme alla congrega laicale.
Altro – Il campanile non è allineato con la facciata, anzi è collocato presso l’oratorio, è ben distinto dalla costruzione centrale con cui comunica per mezzo di un corridoio. Tenendo conto della muratura di grossi blocchi di pietra lavorata e diversa da quella della Chiesa, potremmo concludere che si tratta del campanile cinquecentesco rimaneggiato e ristrutturato nella parte centrale e superiore (1648). Nell’oratorio c’è l’altare in legno (fine cinquecento) con due colonne scanalate e due tortili con foglie di vite e uva nella parte inferiore e capitelli fantasiosi d’intarsio. Stupenda è la pala (del 1557) su sfondo d’oro e l’eterno Padre con il Figlio deposto dalla Croce, sulle ginocchia, in atto di dolcissimo amore. Questa pala su legno è opera di Daniele di Volterra (1509 – 1566). I puttini, presentano e sorreggono gli strumenti della Passione. Infine, l’immagine, con la presenza dello Spirito Santo in forma di colomba, è una rappresentazione pittorica ispirata all’arte gotica del mistero trinitario.


Liberamente tratto dal libro: "Popoli e i popolesi"di Ugo Di Donato.

mercoledì 14 maggio 2008

ULTIM'ORA: PROCESSIONE SAN BONIFACIO




POPOLI - Per i popolesi all'estero, ecco alcune immagini - scattate alle 19.15 di mercoledì 14 maggio - della processione in onore del patrono San Bonifacio, ancora in corso per le vie cittadine. Il Santo Patrono è 'scortato' dall'Arciconfraternita della Santissima Trinità e da tutte le Autorità locali. La processione, infine, è accompagnata dall'incessante suono della campane, da batterie di fuochi e dalla banda di Ripa Teatina.

domenica 11 maggio 2008

Festa SS. Trinità 17 – 18 Maggio 2008-05-12


“Programma religioso”
Festa SS. Trinità 17 – 18 Maggio 2008-05-12

Triduo:
15 – 16 Maggio: ore 17,00 S.Rosario
ore 17,30 S. Messa

17 Maggio: ore 21,00 S. Messa
ore 22,00 – 23,30 Veglia

18 Maggio: ore 10,00 solenni Vestizioni
Seguirà S. Messa

ore 12,00 S. Messa
ore 16.30 S. Messa Solenne presieduta da Sua eccellenza Rev.ma Mgr. Angelo Spina Vescovo di Sulmona - Valva

lunedì 17 marzo 2008

SETTIMANA SANTA: LA ‘MADONNA CHE SCAPPA’



SULMONA - Nell'arco della Settimana Santa la Passione e la Resurrezione vengono rivissute con feste e celebrazioni in tutta la nostra regione. A Sulmona, in particolare, la Confraternita della Tomba organizza la straordinaria processione della ‘Madonna che scappa’.
Domenica 23 marzo, intorno alle 11, in piazza Garibaldi arrivano le due statue di San Pietro e San Giovanni Evangelista che bussano per tre volte al portone della Chiesa di San Filippo per annunciare la resurrezione di Cristo.
A mezzogiorno in punto, Maria, vestita ancora di nero come venerdì, esce e si dirige – lentamente - verso il luogo indicato dai due apostoli, che la seguono un po' più indietro. Arrivata all'altezza del fontanone, la Madonna scorge il Cristo risorto, si libera dalla veste nera, scopre uno splendente abito verde e, con un gioioso volare di colombi, ‘scappa’ per abbracciare il Figlio.
La figura della Madre, in abito verde che corre gioiosa verso il Figlio trionfante sulla morte, é senza dubbio una evidente allegoria della “Speranza”. Non é azzardato il paragone con la famosa e celebre statua della “Macarena”, la Nostra Signora della Speranza, che si venera a Siviglia, dove tra una folla di penitenti, sfila durante la Settimana Santa, vissuta, anche lì, con grande fervore e devota animazione.
Al termine della corsa vi sono gli spari dei mortaretti, il suono della banda, l'applauso della gente e il commosso abbraccio di tutti i confratelli ai quattro uomini della quadriglia, estratti a sorte anno per anno. Dalla buona riuscita della cerimonia, dalla caduta del manto e dal volo dei colombi, i sulmonesi traggono auspici sulla nuova stagione e in generale sul futuro prossimo della città. Si tratta del momento più emozionante di tutto il periodo pasquale ed è vissuto da tutta la cittadinanza ‘peligna’ tra tensione e speranza. La cerimonia si chiude con il corteo che, ricomposto dopo la confusione che segue l'arrivo della Madonna, rientra dopo un breve tragitto nella chiesa di Santa Maria della Tomba.
A contorno dell’evento vi sono numerosi portatori di lampioni della Confraternita di S. Maria di Loreto, vestiti con il cordone e il camice bianco su cui vi è la mantellina verde, simbolo per l’appunto di speranza e del rinnovamento della stagione, con al collo la tradizionale placca.

Sandro Mori

venerdì 1 febbraio 2008

LETTERA AL MONS. ANGELO SPINA



Eccellentissimo Monsignore,


sono lieto di comunicarLe che all’ indirizzo www.arciconfraternita.blogspot.com é nato il blog storico - informativo della Chiesa della Santissima Trinità di Popoli.
Si è pensato di dar vita a questa iniziativa per condividere i commenti, le riflessioni e le iniziative sui temi legati alla Congrega omonima (Arciconfraternita SS. Trinità) o, più in generale, alla religione ed, anche, per rispondere all’invito di Papa Benedetto XVI a “non avere paura dei moderni mezzi di comunicazione”.
La finalità dell’iniziativa consiste, infatti, nel cercare di fornire utili informazioni, ‘in tempo reale’, sull’attività che viene svolta dall’Arciconfraternita popolese e sulle tematiche religiose in generale.


Il Priore
Mario Giuseppe Lattanzio

domenica 27 gennaio 2008

Benedizione del nuovo “Centro Pastorale Diocesano”

Sulmona - Martedì 5 febbraio con la presenza dei sacerdoti e dei religiosi della diocesi, il Vescovo Mons. Angelo Spina benedirà i locali dell’ ex Seminario che, dopo lunghi lavori di restauro, verranno utilizzati per accogliere gli uffici pastorali diocesani.






Area PROFETICA (kerigmatica)
Pastorale dell’Evangelizzazione e della Catechesi
Ufficio Catechistico
Ufficio Missionario
Consulta delle Aggregazioni laicali(associazioni, movimenti, gruppi ecclesiali)
Ufficio di Pastorale Familiare
Ufficio di Pastorale Giovanile
Ufficio di Pastorale Scolastica (Università-scuole- scuole materne)
Ufficio Insegnamento Religione Cattolica
Ufficio Ecumenismo e dialogo interreligioso

Ufficio per le Comunicazioni Sociali
Ufficio Pastorale della Cultura (Progetto culturale)
Ufficio Pastorale del Turismo e del Tempo Libero
Ufficio Pastorale dello Sport
Ufficio Pastorale dei Pellegrinaggi





Area sacerdotale : Liturgia e pastorale dei sacramenti
Ufficio delle celebrazioni liturgiche
Ufficio di Arte Sacra , Beni culturali edilizia di culto
Ufficio di Musica Sacra
Ufficio Pastorale Vocazioni
Ufficio Istituti di Vita Consacrata
Ufficio per la Formazione permanente e la santificazione del Clero
Ufficio per la Formazione dei diaconi permanenti e ministeri istituiti
Ufficio Confraternite



Area Regale: Pastorale della carità, della comunione
Caritas Diocesana
Pastorale Carceraria
Pastorale Sociale e del Lavoro
Coltivatori diretti
Ufficio di Pastorale della Salute
Ufficio per la pastorale delle migrazioniFondazioni diocesane

lunedì 21 gennaio 2008

Popoli: Sono in corso i preparativi per la Festa del 18 maggio 2008 in onore della SS. Trinità



Martirologio Romano: Solennità della santissima e indivisa Trinità, in cui professiamo e veneriamo Dio uno e trino e la Trinità nell’unità.


La solennità della Santissima Trinità è la festa del "Dio unico in Tre Persone". Con questo è già detto tutto, ma tutto resta ancora da capire, accogliere con amore, adorare nella contemplazione. Il tema ha una importanza centrale sul fronte missionario. Si afferma, con facilità, che tutti i popoli - anche i non cristiani - sanno che Dio esiste e che anche i 'pagani' credono in Dio. Questa verità condivisa – pur con alcune differenze, riserve e la necessità di purificare immagini e rapporti - è la base che rende possibile il dialogo fra le religioni, e in particolare il dialogo fra i cristiani e i seguaci di altre religioni. Sulla base di un Dio unico comune a tutti, è possibile tessere un'intesa fra i popoli in vista di azioni concertate a favore della pace, in difesa di diritti umani, per la realizzazione di progetti di sviluppo e crescita umana e sociale. Su questo fronte abbiamo visto gesti coraggiosi e positivi di intesa e collaborazione, promossi anche da grandi Papi, come Giovanni XXIII, Paolo VI, Giovanni Paolo II; ma sempre nella chiara consapevolezza che tutto questo è soltanto una parte dell'azione evangelizzatrice della Chiesa nel mondo.

Per un cattolico l'orizzonte di relazioni fondate sull'esistenza di un Dio unico non è sufficiente, e tanto meno lo è per un missionario cosciente della straordinaria rivelazione ricevuta per mezzo di Gesù Cristo, rivelazione che abbraccia tutto il mistero di Dio, nella sua unità e trinità. Il Vangelo che il missionario porta al mondo, oltre a rafforzare e perfezionare la comprensione del monoteismo, apre all'immenso, sorprendente mistero del Dio - comunione di Persone. La parola 'mistero' è da intendersi più per ciò che rivela che per quello che nasconde. In questa materia è meglio lasciare la parola ai mistici. Per S. Giovanni della Croce "c'è ancora molto da approfondire in Cristo. Questi infatti è come una miniera ricca di immense vene di tesori, dei quali, per quanto si vada a fondo, non si trova la fine; anzi in ciascuna cavità si scoprono nuovi filoni di ricchezze". Rivolgendosi alla Trinità, S. Caterina da Siena esclama: "Tu, Trinità eterna, sei come un mare profondo, in cui più cerco e più trovo, e quanto più trovo, più cresce la sete di cercarti. Tu sei insaziabile; e l'anima, saziandosi nel tuo abisso, non si sazia, perché permane nella fame di te, sempre più te brama, o Trinità eterna".

La rivelazione cristiana del Dio trino offre parametri nuovi sul mistero di Dio. Sia in se stesso, sia nei suoi rapporti con l'uomo e il creato, come pure per le relazioni fra le persone umane. Un anonimo ha trasmesso il seguente dialogo, scarno ma essenziale, tra un musulmano e un cristiano.
- Diceva un musulmano: "Dio, per noi, è uno; come potrebbe avere un figlio?"
- Rispose un cristiano: "Dio, per noi, è amore; come potrebbe essere solo?"
Si tratta di una forma stilizzata di 'dialogo interreligioso', che manifesta una verità fondamentale del Dio cristiano, capace di arricchire anche il monoteismo ebraico, musulmano e delle altre religioni. Infatti, il Dio rivelato da Gesù (Vangelo) è soprattutto Dio - amore (cf. Gv 3,16; 1Gv 4,8). È un Dio unico, in una piena comunione di Persone. Egli si rivela a noi soprattutto come un "Dio misericordioso e pietoso" (I lettura); "Dio ricco di misericordia" (Ef 2,4).

È questo il vero volto di Dio che tutti i popoli hanno il diritto e il bisogno di conoscere * dai missionari della Chiesa. Per questo, afferma il Concilio, "la Chiesa pellegrinante è missionaria per sua natura, in quanto essa trae origine dalla missione del Figlio e dalla missione dello Spirito Santo, secondo il progetto di Dio Padre" (Ad Gentes 2). Nei primi numeri dello stesso Decreto il Concilio spiega l'origine e il fondamento trinitario della missione universale della Chiesa, offrendo, tra l'altro, una delle più alte sintesi teologiche di tutto il Concilio.

giovedì 17 gennaio 2008

IL GRUPPO LIGNEO DELLA SS.TRINITA DI POPOLI



Il gruppo ligneo della SS.Trinità, proveniente dall’omonima Chiesa di Popoli (Pescara), iconograficamente ricalca la tradizione canonica del tema sacro, già presente in molte raffigurazioni dipinte affondanti le radici nella cultura artistica occidentale, ma anche in quella orientale. Dio Padre, simbolo della potenza e della regalità divine, é rappresentato come un vecchio patriarca dalla barba fluente, il braccio destro é in atto benedicente.
La mano sinistra regge uno scettro regale argenteo, ma che in origine doveva essere ligneo e che, purtroppo, é andato perduto. Il Figlio siede alla destra del Padre e trionfalmente regge la Croce, simbolo del proprio sacrificio per la salvezza dell’umanità. La Colomba raggiata dello Spirito Santo, che si libra in volo alle spalle delle due figure, simboleggia l’amore divino. Il Padre e il Figlio siedono sul globo terrestre, sull’universo, a simboleggiare la suprema autorità reggitrice delle sorti del mondo, dell’intera umanità. La sfera lignea é collocata su di una base che presenta in basso tre teste alate di cherubini, secondo l’iconografia decorativa tradizionale.
Anche la SS.Trinità é stata realizzata con le tecniche scultoree appartenenti alla Corporazione degli intagliatori secondo le quali (in generale) le statue lignee venivano ricavate da un unico pezzo di legno, sul quale potevano essere innestate le parti sporgenti, e con l’assemblaggio di pezzi diversi attraverso chiodi di ferro e/o cavicchi di legno o con incastri che venivano incollati con colla animale o, più raramente, con colla di caseina. Sono elementi, questi, che emergono anche dalla minuziosa relazione tecnica di restauro dell’opera da parte della dottoressa Dittmar, dalla quale si evince l’uso di bulloni e ponti di ferro che ancorano tra di loro le figure del Padre e del Figlio ed entrambe al globo.
Per quanto concerne l’analisi storico-artistica della SS.Trinità é evidentissima la sua paternità ad un artista di ottima formazione. Si tratta sicuramente di un grande maestro di scuola napoletana. Nella relazione tecnica del restauro dell’opera, dell’ottobre 1999, eccellentemente portato a termine dalla dottoressa Cornelia Dittmar, con la direzione scientifica del dott. Sergio Caranfa, l’opera é stata attribuita allo scultore Giacomo Colombo (Este, 1663 - Napoli, 1731 ca.). Il Colombo fu un grande artista - imprenditore, titolare di un’affermatissima bottega operante a Napoli a cavallo tra l’ultimo decennio del XVII secolo e il primo trentennio del successivo secolo. Sue opere, e altre attribuite alla sua bottega, sono disseminate un po’ in tutto il Viceregno spagnolo dell’Italia meridionale e in Spagna. La SS.Trinità é menzionata nella pergamena n.8, del 1712, dell’Arciconfraternita della Santissima Trinità di Popoli, che sicuramente la commissionò. Quindi nel 1712 il gruppo scultoreo ligneo già esisteva. Dal punto di vista plastico e coloristico nella figura di Cristo trionfante si evince una marcata propensione dello scultore verso un’eccezionale resa anatomica delle masse, dei muscoli e dei tendini, tanto da proporsi come modello ‘eroico’, modellato in modo da farlo sembrare un vero e proprio atleta. La sua corporatura é ben proporzionata ed armoniosa, in tutte le sue parti, con una notevolissima vena naturalistica; nel volto sembra aleggiare un marcato compiacimento ‘espressionista’. Cristo ha la bocca semiaperta, sembra voler dialogare col fedele, che s’inchina al suo cospetto, mentre trionfalmente mostra la Croce, che ha redento l’umanità peccatrice. Anche il volto del Padre evidenzia un marcato espressionismo fisionomico. Sono, questi, elementi che appartengono alla teatralità barocca in cui gli ideali della compostezza e del decoro, propugnati dalla Chiesa controriformata, ben si coniugano con tutta una vasta gamma di gesti che accompagnano la parola. Il gesto di Dio Padre, con la mano destra benedicente, si propone come una vera e propria epifania trinitaria e sottolinea, se mai ce ne fosse bisogno, il grande amore paterno verso noi mortali che, attoniti, assistiamo a questa meravigliosa apparizione. La Colomba dello Spirito Santo, poi, aleggia coi suoi raggi sull’intero gruppo ligneo e lo completa in maniera straordinaria. Da notare la grande perizia tecnica e la notevole capacità dell’autore nell’aver saputo realizzare un’opera così complessa, la cui resa iconografica é legata sia alla difficoltà di rendere ‘visibile’ l’invisibilità di un dogma, interpretandolo in maniera semplice ed efficace allo stesso tempo, che alla propria vena inventiva e creatrice.
L’eccellente restauro ha evidenziato, poi, la monumentalità e la complessità del gruppo ligneo trinitario che, secondo me, potrebbe appartenere allo scultore Giacomo Colombo e alla sua bottega. Per esempio, il colorito degli incarnati é simile a quello colombiano, con la presenza di una nota di classico equilibrio e serena compostezza e un’accentuata vena naturalistica. Sono elementi tipici del linguaggio coloristico e dello stile che ritroviamo nella cultura artistica colombiana tra la fine del XVII secolo e i primi anni del successivo. Sono anche gli anni del gruppo ligneo di Santa Maria della Pietà, eseguita tra il 1698 e il 1702, per l’omonima chiesa collegiata di Eboli (Salerno) e come nell’opera ebolitana anche qui si nota un marcato gusto naturalistico legato, però, a una più ponderata vena di classica compostezza, pur con la presenza di una gestualità eroica, ancora barocca, di gusto spagnoleggiante, anche se abbastanza temperata, equilibrata. D’altra parte dobbiamo ricordare che il Colombo riuscì sempre a produrre opere in cui è presente un formale equilibrio classico di base unito ad un sostanziale naturalismo realistico, più o meno accentuato, a seconda delle opere e dei gusti della committenza, trovando sempre un punto di contatto tra la propria vena creativa e le esigenze devozionali. Questo naturalismo d’altra parte derivava anche da una totale padronanza del colore. Il Colombo, infatti, è stato non solo un grande maestro nell’arte scultorea, ma un fine ed acuto colorista. La delicatezza e la sobria luminosità del colore degli incarnati, e dei panneggi, sottolinea questa indubbia capacità tecnica e ciò ha sicuramente contribuito al successo della sua produzione artistica. Non si dimentichi che Giacomo Colombo nel 1689 entrò a far parte della Corporazione dei Pittori napoletani e nel 1701 ne divenne prefetto. Quanto testé affermato é rilevabile nel gruppo ligneo della SS. Trinità di Popoli, soprattutto nella resa plastica e volumetrica delle masse, ben armonizzate tra loro; nel sostanziale equilibrio formale dell’insieme; nella pregevole resa cromatica degli incarnati e dei panneggi; nella corretta conoscenza dell’anatomia; nella certosina resa anatomica delle masse muscolari e dei tendini nel Cristo; nell’evidenza di un contorno netto e chiaro dei piani e nella generale ricerca di movimento nelle masse e scioltezza e solennità dei gesti, come eloquente espressione della sacralità. Ma vi é di più. L’autore evidenzia una grande perizia nel naturalismo stilistico e nella resa realistica di particolari anatomici dai quali si evince chiaramente un’attenzione minuta anche per i più piccoli particolari, come le vene affioranti sotto la cute e le stesse pieghe cutanee, rese in modo esemplare.
Non va dimenticato che Giacomo Colombo mise a punto precocemente “una serie di schematizzazioni tipologiche, soprattutto nei volti, che riprenderà costantemente nel corso della sua carriera”. Questa considerazione, di Gian Giotto Borrelli, é certamente utile per poter meglio capire anche l’opera di Popoli. Il volto di Cristo nella SS.Trinità, per esempio, é vicino, quasi fosse lo stesso modello di riferimento ideale, a quello di Santo Strato, opera colombiana nell’omonima chiesa napoletana, del 1701. La forma allungata del viso, il modo con cui plasticamente sono modellati la barba e i capelli, l’orecchio destro semicoperto dai capelli, la bocca semiaperta, il profilo e i lineamenti fisionomici sembrano essere originati da un unico modello ideale cosa che le due opere sembrano davvero appartenere alla stessa mano e, penso, anche al medesimo periodo, ciò i primissimi anni del XVIII secolo. La stessa cosa dicasi per il viso, ma soprattutto per il modellato dei capelli e del corpo del Cristo morto nel gruppo ligneo della Pietà di Eboli. Inoltre, le pieghe del panneggio della manica del braccio destro benedicente del Padre nell’opera di Popoli sono, ad esempio, molto vicine a quelle della manica del braccio sinistro della Madonna nella Santa Maria della Pietà ebolitana.

di Gerardo Pecci

COME ARRIVARE A POPOLI

Popoli è un paese di antichi fasti, è immerso in uno scenario di grande luce di cui è protagonista la montagna del Morrone.Di origini antiche, prese forma, nell'assetto urbano che ancora la contraddistingue, nel XIII secolo, quando la sua posizione centrale rispetto alle valli del Pescara e del fiume Gizio ne fece un punto nodale nella cosìddetta via della Lana che, passando per L'Aquila, congiungeva Firenze a Napoli.
Come arrivare a Popoli
A25, uscita Popoli.
Ferrovia, stazione di Popoli.
Autolinee regionali Arpa in partenza dal Terminalbus di
Pescara Centrale.

Itinerari Popoli

CHIESA DI S. FRANCESCO
Facciata del 1480 nella parte inferiore e del 1688 in quella superiore. Portale romanicheggiante all'incirca della fine del '300, rosone quadribolato del 1480.

CHIESA DELLA SS. TRINITA'
Facciata neoclassica, annessa e contigua alla chiesa dei S. ti Lorenzo e Biagio , a pianta centrale, interni barocchi. All'interno pala d'altare della Trinità del XVI sec..

CHIESA DEI SANTI LORENZO E BIAGIO
Adiacente alla SS. Trinità , all'interno altare del S. Bonifacio di Nicola Mancini di Pescocostanzo del 1745-1746, coro ligneo dei fratelli Bencivenga da Raiano del XVIII sec. , acquasantiera e monumento del XVI sec. opera di Bartolomeo Corfinio
Chiesa di S. Rocco, in forme rococò, annessa ad un palazzo.
Chiesa della Maria Santissima Addolorata, edificio del 1740.
Oratorio della Confraternita della Pietà, portale del 1760.

CONVENTO DI S. DOMENICO
Complesso del XVII sec. ora sede municipale.

PALAZZO DUCALE Dei Cantelmo, di originale conserva il volume generale e vari elementi di dettaglio (portali e finestre rinascimentali). La facciata principale é di carattere ottocentesco con spunti del XV sec.
Palazzo Muzi, portale barocco del 1760-1767.
Palazzo Romano, moderno eclettico.
Palazzo Veneziano, moderno con elementi classicheggianti.

TAVERNA DUCALE
Della fine del '300 con attigua Taverna dell'Università.
CASTELLO Resti del Castello Cantelmo.

Sorgenti del
Pescara.

Prodotti tipici e specialità gastronomiche di Popoli
- Trote
- Gamberi di fiume.

Feste e sagre di Popoli
- Festa di S. Bonifacio 14 e 15 maggio.
- Ferragosto popolese con Sagra del Gambero.
- Cronoscalata automobilistica delle Svolte di Popoli.
- Certame de la Balestra, agosto.